
L'annunciata decisione del
presidente del Consiglio di citare in giudizio
Report e Milena Gabanelli provoca sensazioni sgradevoli.
Non si tratta di contestare il diritto di Silvio Berlusconi di tutelare la sua reputazione da notizie che ritiene siano diffamatorie. È un diritto che ha. È il mezzo scelto che inquieta. Se l'obiettivo è quello dichiarato, ristabilire la verità, lo si può raggiungere in tempi infinitamente più rapidi di quelli legati ad una causa civile.
Se, invece, è altro è difficile chiedere di condividerlo non ai giornalisti, ma a tutti i cittadini.