
“Lo sciopero della fame della collega collaboratrice del
Corriere della Sera,
Paola Caruso, è solo la punta dell’iceberg in un mondo fatto di quotidiani tagli economici e di piccoli e grandi soprusi che colpiscono i collaboratori di giornali e agenzie, di radio e televisioni, di testate on line”, afferma
Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti.
“Un gesto, quello di Paola Caruso, di vibrante denuncia che deve portare alla luce una situazione che ormai non può più essere tollerata. Quella di colleghi professionisti e pubblicisti con anni e anni di esperienza, che restano ‘invisibili’ per comitati di redazione, capi servizio e direttori che li utilizzano molto, ma non danno loro la possibilità di avere progressioni di carriera, garanzie e un minimo di diritti.