Per Matteo Ricci, “diffondere le intercettazioni è spesso una cosa barbara: servono per fare il processo, non informazione, possono coinvolgere anche persone non indagate e alimentano solo il gossip. Occorre, però – ha aggiunto – fare un mea culpa come classe politica. Le intercettazioni e le infamie, invece che le idee, vengono usate da molti proprio per fare politica”.
Il dibattito, moderato dal giornalista Luca Semprini di Sky Tg24, si è svolto nell’ambito di una giornata di studio organizzata dall’Ordine dei giornalisti delle Marche, presieduto da Dario Gattafoni, con l’intento di analizzare i cambiamenti intercorsi nella professione giornalistica nell'ultimo trentennio, anche alla luce delle novità che stanno interessando lo stesso Ordine professionale dei giornalisti.