
La fusione avverrà sulla base di concambi che dovranno essere approvati dalle rispettive assemblee, ma in base ai range già stabiliti nell’accordo annunciato Cir, holding industriale della famiglia De Benedetti, avrà una quota superiore al 40 per cento. Fca, che oggi ha in portafoglio il 77% di Itedi, deterrà il 16% circa dell’aggregato con la famiglia Perrone che continuerà a essere azionista di minoranza con una quota pari al 5 per cento. A seguito dell’operazione, Fca distribuirà l’intera partecipazione detenuta nel nuovo gruppo ai propri azionisti. Il perfezionamento della fusione, vincolato da alcune operazioni preliminari - a partire dalle due diligence e dalla valutazione da parte delle autorità di mercato - è previsto per il primo trimestre del 2017 e il gruppo resterà quotato in Piazza Affari.
«L’accordo porterà alla creazione di una nuova realtà nella quale fonderemo tutte le nostre attività editoriali. La Società sarà leader nel settore dell’informazione in Italia, in grado di offrire la più ampia e completa gamma di contenuti e di servizi giornalistici, in forma cartacea e digitale», ha scritto John Elkann in una lettera ai dipendenti Itedi. Secondo il presidente di Itedi la fusione è «destinata ad aprire grandi prospettive per La Stampa e il Secolo XIX». Il nuovo gruppo «oltre a rendere più efficiente l’attività gestionale e editoriale, cambierà il panorama internazionale delle news factory, dando vita un gruppo multimediale solido e integrato, al pari di realtà quali Axel Springer in Germania o News Corporation negli Stati Uniti».