
Di origini siciliane dopo gli inizi all'Unità prima e a Rinascita poi cominciò nel '69 la sua avventura nel Manifesto, sin dal primo numero con Luigi Pintor, Aldo Natoli, Luciana Castellina e Ninetta Zandegiacomi. Ne è stato direttore, spesso anzi condirettore secondo l'abitudine del Manifesto, molte volte tra il 1975 e il 2010. Nel 2012 è stato l'ultimo dei fondatori a lasciare il giornale-partito.
Ha raccontato se stesso nel documentario 'Vita e avventure del Signor di Bric à Brac', scritto e diretto dal figlio Matteo insieme a Marina Catucci e Roberto Salinas. Al Manifesto ha dedicato due libri: “Se trentacinque anni vi sembrano pochi” (Rizzoli 2006) e “La rivoluzione non russa. Quaranta anni di storia del manifesto” (Manni). Nel 2016 dichiarò di aver votato per Virginia Raggi, candidata sindaco di Roma per il Movimento Cinque Stelle, ammise di aver tradito per la prima volta la sinistra, sperando fosse anche l'ultima.