E’ morto Sandro Curzi, il cordoglio dell’Ordine nazionale

E' morto questa mattina, all’età di 78 anni, dopo una lunga malattia, Sandro Curzi, storico direttore del Tg3. Ex partigiano e militante comunista da sempre, la sua lunga storia politica inizia nel '44 quando, nonostante la minore età, gli viene concessa la tessera del Pci. Qualche anno dopo, nel '49, è tra i fondatori della Federazione Giovanile Comunista italiana. Muove i primi passi da giornalista nel mensile  della Fgci, "Gioventù nuova", di cui assume il ruolo di caporedattore. Nel '57 diviene direttore del settimanale Nuova Generazione. Due anni dopo passa all'Unita' e segue da inviato la lotta di liberazione algerina dal colonialismo francese. Direttore dell'Unita' nel '64. Dal 1967 al 1975 e' vicedirettore di Paese Sera. Quindi il suo ingresso in Rai vincendo un bando di concorso indetto per l'assunzione di giornalisti di 'chiara fama' disposti a lavorare come redattori ordinari. Entra quindi nella redazione del Gr1 diretto da Sergio Zavoli. Nel '76 con Biagio Agnes e Alberto La Volpe dà vita alla terza rete televisiva della Rai. Nel '78 è condirettore del Tg3 diretto da Agnes ed è tra quelli che realizzano la trasmissione Samarcanda. Dal 1987 al 1993 dirige il Tg3. Lascia la Rai nel '93 in contrasto con il nuovo Cda guidato dal direttore generale Gianni Locatelli. Nel '96 dopo un'esperienza da editorialista del 'Maurizio Costanzo Show" , conduce le 14 puntate del programma "I Grandi Processi" su Rai Uno. Nel '98 diventa direttore del quotidiano del partito di Rifondazione Comunista ''Liberazione" e lo guida fino al 2005 quando viene eletto consigliere di amministrazione della Rai, di cui per tre mesi, in attesa della nomina del presidente da parte della Commissione di Vigilanza, è stato presidente.