
Sulle decisione dei giudici, il presidente del Consiglio nazionale dell’Odg, Enzo Iacopino, ha dichiarato:
“Quando, a seguito dell'infamia di una lettera anonima, fu rinviato a giudizio, senza mai essere stato ascoltato, ne subì un trauma violento. Per prima cosa fece quel che fanno tutte le persone perbene: si dimise da presidente dell'Ordine dei giornalisti dell'Emilia Romagna.
Qualcuno, miserabile, ne gioì, coltivando illusioni di uno strapuntino al sole, con la possibilità di note spese libere.
Bombonato soffrì molto per questa disgustosa vicenda, resa più barbara dal sospetto che quella lettera anonima nascesse dalle frustrazioni di qualcuno che gli era stato vicino. Ma quella vergognosa storia lo aveva segnato. Glielo si leggeva negli occhi. Che non abbassava mai, incrociando lo sguardo di altri, come possono fare soltanto le persone perbene.
Oggi l'assoluzione: era estraneo a quelle accuse. Ringrazio, per questa verità, della quale non ho mai dubitato, i giudici e l'avvocato di Gerardo, Maria Grazia Tufariello.
Ma penso ai cialtroni. A quelli della lettera anonima e a quanti hanno tentato di strumentalizzare la vicenda. Non mi illudo si vergognino, ma hanno tutto il mio disprezzo”.