
Ingrao è stato uno dei padri della Repubblica, un protagonista del `900 che ha vissuto intensamente cento anni della storia d’Italia. Nato a Lenola (Latina), Ingrao frequenta il ginnasio a Santa Maria Capua Vetere e il liceo a Formia dove conosce gli insegnanti Pilo Albertelli e Gioacchino Gesmundo che ne influenzeranno profondamente la formazione.
Iniziata la sua attività anti-fascista nel 1939, aderisce al Partito Comunista Italiano nel 1940 per poi partecipare attivamente alla Resistenza partigiana. Al termine della Seconda guerra mondiale diventa il riferimento indiscusso di un’area all’interno del Pci schierata su posizioni marxiste creative, molto attente ai movimenti della società. Rappresentava quindi «l’ala sinistra» del partito.
Ininterrottamente deputato dal 27 settembre 1950, quando subentra al mandato del collega Domenico Emanuelli deceduto prematuramente, nonché capogruppo tra il 1964 e il 72, è direttore del quotidiano l'Unita' dall’11 febbraio 1947 al 15 gennaio 1957. In seguito entra nel Comitato centrale del partito ed è il primo comunista a presiedere la Camera dei deputati dal 1976 al 1979.
Nel 1989, Ingrao si oppose alla svolta di Achille Occhetto che trasformò il Pci in Pds, pur restando contrario ad ogni ipotesi di scissione. Nel 1991 aderì comunque al Pds, come leader dell’area dei Comunisti Democratici. Abbandonò il partito nel ’93, aderendo poi a Rifondazione comunista, cui è rimasto iscritto fino al 2008.
Nel link un ritratto di Pietro Ingrao, decano dei giornalisti professionisti, curato da Jacopo Jacoboni e Riccardo Barenghi.